La prima volta che ho incontrato i Bologna era il 1980. Avevo 10 anni.
Ricordo serate interminabili, fino alle 3 o alle 4 del mattino con Giacomo e con Maurizio Zanella, che erano amici fraterni.
Ero piccolissimo, ma sentivo forte questa energia, questa voglia di fare straordinaria, l’unione tra il vino piemontese e le nostre storie campane, soprattutto a quell’epoca, quando i vini della Campania non erano conosciuti e forse non avevano ancora raggiunto la qualità che hanno oggi.
Noi al Don Alfonso siamo stati il primo ristorante del sud Italia a proporre l’abbinamento del Bricco dell’Uccellone con i piatti della costiera: un’idea che all’epoca era innovativa, e dimostrava come la nostra cultura sposasse perfettamente quella piemontese.
Da quelle gite in Piemonte tornavamo con i tartufi, e li lasciavamo nel frigo di casa. Al mattino mangiavo questa zuppa di latte al tartufo bianco. Ero solo un bambino, all’inizio questa cosa mi innervosiva poi imparai ad amarla. Tanto che tra i primi piatti che ho fatto, c’è stato un uovo cotto a bassa e accompagnato da una spuma di burrata al tartufo che mi ricorda quelle colazioni. Un piatto da tutt’ora abbiamo in carta. Il nostro legame con il Piemonte dei Braida è forte.
(Ernesto Iaccarino – Don Alfonso 1890, Sant’Agata sui due Golfi)
Pubblicato il 17 Aprile, 2020