2025
Limonte GB debutta con le prime tre annate: 2016, 2017 e 2018.
2024
Ottenimento del riconoscimento “Marchio Storico di Interesse Nazionale” da parte del Ministro dello Sviluppo Economico
2022
Quarantesima vendemmia di Bricco dell’Uccellone!
2021
Braida compie sessant’anni e si apre un nuovo capitolo della storia: si inaugura il Braida Wine Resort.
Impianto del bosco di querce a Montebruna.
2020
Completamento del progetto di Il Bacialè. Dimezzamento delle quantità prodotte per ottenere un vino dalla qualità perfetta che esalti il potenziale evolutivo. Modifica della composizione del blend, con l’uscita definitiva del Pinot nero e l’aumento della quantità di Cabernet Sauvignon e di Cabernet Franc, che era stato introdotto per la prima volta nell’annata 2016. Invariate invece la percentuale di Merlot e quella di Barbera. Dopo la vinificazione separata dei singoli vitigni, l’affinamento dura adesso tre anni, di cui uno in barrique, uno in botte grande e l’ultimo in bottiglia.
2019
Bricco dell’Uccellone “Wein Legende 2019”.
Prima vendemmia Curej.
2018
Dopo la lunga assenza, ritorna Ai Suma, annata 2015.
2014
Nasce Limonte Grignolino
2012
30 anni di Bricco dell’Uccellone.
2011
50 anni de La Monella.
2008
Si realizza la Grappa di Bricco dell’Uccellone. Da un’intuizione del mastro distillatore Gianfranco Berta, che desiderava collaborare a rendere grande l’immagine della Barbera d’Asti, dal 2008 alla famiglia dei vini Braida si è aggiunta una grappa. La Grappa invecchiata di Bricco dell’Uccellone è ottenuta dal distillato delle vinacce di uno dei vini più celebri della cantina di Rocchetta Tanaro.
2001
Prima annata di Montebruna. Altra importante unione riuscita a Giuseppe Bologna è quella dei molti appezzamenti di terreno che oggi costituiscono l’estesa vigna di Montebruna: nel 2001 è stata raccolta la prima Barbera Montebruna.
1995
Prima vendemmia dei nostri vini bianchi in Langa.
1994
Prima vendemmia di Bacialè. Al 1994 risale la prima vendemmia de Il Bacialè, un progetto di Giuseppe Bologna che sposa il grande amore della famiglia, la Barbera, con Pinot Nero, Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
1990
Prima vendemmia di Vigna Senza Nome. Tradizionalmente Braida acquistava le uve per il Moscato d’Asti da produttori di Canelli. Alla fine degli anni ’80 Giacomo Bologna comprò a Mango, nelle Langhe, un appezzamento di terreno nella zona tipica del Moscato DOCG per produrre Moscato di qualità da un singolo vigneto. I Bologna avrebbero voluto aggiudicarsi il vigneto intero con il suo nome, ma essendo esso diviso in diversi appezzamenti di proprietà di altrettanti coltivatori, l’impresa risultò impossibile. Per questo l’appezzamento di vigneto Braida è stato chiamato ‘Vigna senza nome’ ed è questo il nome che ancora oggi il vino porta in etichetta.
1989
Prima vendemmia di Ai Suma. Nell’autunno 1989, a Rocchetta Tanaro si respirava la promessa di una grande vendemmia. Contro il parere di tutti, contro la volontà dell’enologo, Giacomo aspettò la surmaturazione degli acini. I grappoli più belli di un vigneto Braida restarono sui tralci fino alla metà di ottobre. Se il mercato non avesse capito questo vino se lo sarebbe bevuto tutto lui, diceva. Una delegazione di georgiani era attesa a Rocchetta Tanaro. Il 16 ottobre 1989, a metà mattinata, si svolse la vendemmia tardiva. La sera stessa Giacomo Bologna pigiò le uve insieme agli amici sovietici. “Kaumar gioss”: i brindisi di quella sera a Rocchetta Tanaro parlavano georgiano, onorando quella che terra che fu la culla del vino. “Ai Suma!” disse Giacomo Bologna quando assaggiò il suo vino che era stato sei mesi in carato di rovere francese. “Ai Suma”, “Ci siamo!” diceva a tutti Giacomo Bologna quando capiva che un suo vino era arrivato al punto perfetto di maturazione. Nasceva una nuova Barbera Braida. Si produce solo in annate eccezionali.
1988
Acquisto della tenuta Serra dei Fiori a Trezzo Tinella. Nel 1988 la famiglia aveva acquistato a Trezzo Tinella la tenuta Serra dei Fiori, condotta insieme ai fratelli Renzo e Valerio Giacosa. Con l’aiuto del docente di viticoltura ed enologia Roberto Macaluso, amico e precursore della difesa dei vitigni autoctoni, vi impiantarono varietà bianche, tra cui la Nascetta, dando inizio al progetto dei vini bianchi Braida.
1982
Bricco dell’Uccellone: la rivoluzione della Barbera. Dall’inizio del 1982 Giacomo iniziò a sperimentare la sua idea innovativa di accoppiamento Barbera – barrique: l’annata era eccezionale; quando il vino, il Bricco dell’Uccellone, uscì dalle barrique, arrivò in Italia l’enologo californiano André Tchelistcheff che lo approvò, decretandone il successo. Altri due vini Barbera nacquero in quegli anni nella cantina di Rocchetta Tanaro: nel 1985 il Bricco della Bigotta e, nel 1989, l’Ai Suma, ottenuto da una vendemmia tardiva delle uve (fine di ottobre.) Le tre riserve Braida vengono prodotte solo nelle annate migliori.
1961
Prima vendemmia de La Monella. Il 1961 è la data della prima vendemmia della Barbera del Monferrato vivace “La Monella” che Giacomo Bologna decise di imbottigliare. Nel 1969 Giacomo presentò il suo vino al Concorso nazionale dei vini Douja d’Or di Asti vincendo la medaglia d’oro che gli consentiva di partecipare gratuitamente alle fiere di Genova, Torino e Milano dove si confrontò con altri produttori sul tema della Barbera.