CULLA DELLA ``QUIETE FOLLIA``
Braida si trova a Rocchetta Tanaro e Rocchetta non è un semplice paese, è il centro del mondo per chi vi è nato.
Chi la conosce e la vive lo sa bene: è la culla della “quieta follia”.
Il medico del paese, il cantautore Paolo Frola, dice: “Il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case, una chiesa”. Questi versi furono scritti insieme a Gianni Mura alla Trattoria I Bologna, bevendo la Barbera di Rocchetta e delle dieci vigne cantate da Frola alcune appartengono a Braida. Erano già del nonno Giuseppe, poi passarono a Giacomo Bologna e oggi le curano Giuseppe e la sua squadra.
La varietà di vitigno principale in questa zona è l’uva Barbera rossa, che è rimasta per molto tempo nell’ombra del famoso Nebbiolo, l’uva per il Barolo e il Barbaresco. Adesso la Barbera ha conquistato una grande fama e si producono vini Barbera di eccellente qualità, che impressionano per la struttura forte e gli aromi spiccati.
Sui terreni sabbiosi e magri, come quelli che si trovano solo nelle zone collinari intorno ad Asti, dall’uva Barbera si ottengono vini particolarmente morbidi e armonici.
La chiesa parrocchiale edificata nel 1700 su una preesistente cappella medioevale nell’attuale piazza Italia; la chiesa di Santa Caterina della Confraternita dei Battuti, con le sue volte a crociera tipiche dell’impianto cistercense; la piccola cappella delle Ciappellette, un’esplosione di architettura romanica.
Merita la visita il Parco Naturale di Rocchetta, in frazione Sant’Emiliano. È stata la prima area protetta in provincia di Asti. Fu istituito dalla Regione Piemonte nel 1980 su iniziativa del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, tra i fondatori del WWF. Il parco a un’estensione di 123 ettari a disposizione dei visitatori con sentieri segnalati, percorso per non vedenti, pista ciclabile che parte dalla strada comunale di Mombercelli e si snoda al centro dell’area protetta. Più breve è il “sentiero – natura” dove si incontra la fonte Canà, sorgente di acqua ferruginosa. È tracciato anche un percorso equestre che costeggia un breve tratto del Tanaro, il rio Rabengo e il rio Rosinaggio. Diverse le attività monitorate dalla “Casa del Parco”, struttura polifunzionale caratterizzata da un centro didattico.
Braida si trova a Rocchetta Tanaro e Rocchetta non è un semplice paese, è il centro del mondo per chi vi è nato.
Chi la conosce e la vive lo sa bene: è la culla della “quieta follia”.
Il medico del paese, il cantautore Paolo Frola, dice: “Il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case, una chiesa”. Questi versi furono scritti insieme a Gianni Mura alla Trattoria I Bologna, bevendo la Barbera di Rocchetta e delle dieci vigne cantate da Frola alcune appartengono a Braida. Erano già del nonno Giuseppe, poi passarono a Giacomo Bologna e oggi le curano Giuseppe e la sua squadra.
La varietà di vitigno principale in questa zona è l’uva Barbera rossa, che è rimasta per molto tempo nell’ombra del famoso Nebbiolo, l’uva per il Barolo e il Barbaresco. Adesso la Barbera ha conquistato una grande fama e si producono vini Barbera di eccellente qualità, che impressionano per la struttura forte e gli aromi spiccati.
Sui terreni sabbiosi e magri, come quelli che si trovano solo nelle zone collinari intorno ad Asti, dall’uva Barbera si ottengono vini particolarmente morbidi e armonici.
La chiesa parrocchiale edificata nel 1700 su una preesistente cappella medioevale nell’attuale piazza Italia; la chiesa di Santa Caterina della Confraternita dei Battuti, con le sue volte a crociera tipiche dell’impianto cistercense; la piccola cappella delle Ciappellette, un’esplosione di architettura romanica.
Merita la visita il Parco Naturale di Rocchetta, in frazione Sant’Emiliano. È stata la prima area protetta in provincia di Asti. Fu istituito dalla Regione Piemonte nel 1980 su iniziativa del Marchese Mario Incisa della Rocchetta, tra i fondatori del WWF. Il parco a un’estensione di 123 ettari a disposizione dei visitatori con sentieri segnalati, percorso per non vedenti, pista ciclabile che parte dalla strada comunale di Mombercelli e si snoda al centro dell’area protetta. Più breve è il “sentiero – natura” dove si incontra la fonte Canà, sorgente di acqua ferruginosa. È tracciato anche un percorso equestre che costeggia un breve tratto del Tanaro, il rio Rabengo e il rio Rosinaggio. Diverse le attività monitorate dalla “Casa del Parco”, struttura polifunzionale caratterizzata da un centro didattico.
Chi viene in visita a Rocchetta Tanaro scopre la storia di una famiglia appassionata, che ha dato alla luce idee e vini rivoluzionari come il Bricco del’Uccellone.