Fino al 1995 il vino era stato presente nella mia vita senza un’etichetta: si acquistavano Barbera e Grignolino da contadini amici di famiglia e si travasavano nelle bottiglie, una damigiana equivaleva a 72 bottiglie.
L’ingresso nella mia vita di una bottiglia con l’etichetta ha una data: autunno 1995. Il mio primo vino con l’etichetta è stato il Bricco dell’Uccellone, un vino che mi fu regalato. Difficile dire di che annata si trattasse. Quel vino fu per me la scoperta di un mondo.
Profumi mai sentiti prima e potenza. Mi documentai e scoprii così che le riviste dedicavano articoli a quel vino. Imparai quanto quel vino di Rocchetta Tanaro avesse fatto per trasformare il vino contadino in un vino desiderato dai ristoratori europei e americani.
Da quella bottiglia, il vino con l’etichetta è diventato poi la mia vita. Al vino con l’etichetta dedico oggi passione e professione.
(Marco Negro – Associazione LEGAMI)
Pubblicato il 17 Aprile, 2020