Braida di Giacomo Bologna con un Jeroboam di Ai Suma Barbera d’Asti DOCG 2019 sarà presente all’Asta Charity a sostegno di Dynamo Camp, organizzata con MonteNap oleone District e battuta da Christie’s nell’ambito de “La Vendemmia 2022”.
L’asta si terrà mercoledì 5 ottobre 2022 alle ore 18.30, presso l’hotel Westin Palace di Milano.
Voi ricordate l’istante esatto in cui vi siete detti: “Ecco, ci siamo”?
Quel momento in cui avete centrato l’obiettivo, in cui ciò che avevate sognato è diventato magicamente realtà.
“Ci siamo”, ecco cosa significa in dialetto piemontese Ai Suma.
“Ai Suma!” diceva a tutti Giacomo Bologna quando capiva che un suo vino era arrivato al punto perfetto di maturazione.
La gioia, la soddisfazione, l’entusiasmo, la vita intera di una famiglia del vino.
Nell’autunno del 1989 sui bricchi di Rocchetta Tanaro si respirava la promessa di una grande vendemmia.
Contro il parere di tutti, contro la volontà dell’enologo che temeva l’eccessiva alcolicità del risultato, Giacomo Bologna aspettò la surmaturazione degli acini.
I grappoli più belli di un vigneto Braida restarono sui tralci fino alla metà di ottobre.
Bucce sottili dal colore viola intenso: Giacomo disse che se il mercato non avesse capito questo vino se lo sarebbe bevuto tutto lui.
Una delegazione di georgiani era attesa a Rocchetta Tanaro: Tiberi Dvalishvili, Simon Makaroblinshvili, Cucuri Coroglishvili, Givi Gvarashvili, George Zicitishvili.
Il 16 ottobre 1989, a metà mattinata, si svolse la vendemmia tardiva di uve Barbera.
La sera stessa Giacomo Bologna pigiò le uve insieme agli amici sovietici.
“Kaumar gioss”: i brindisi di quella sera a Rocchetta Tanaro parlavano georgiano.
“Ai Suma!” disse Giacomo Bologna quando assaggiò il vino che era stato sei mesi in carato di rovere francese.
Nasceva una nuova Barbera Braida.
“Superba Barbera che va gustata con devozione, dacché il vino traluce di commosse memorie” scrisse nella prima retroetichetta di Ai Suma Riccardo Riccardi, conte di Santa Maria di Mongrando.
Fu la prima Barbera d’Asti Doc di casa Braida.
L’etichetta che da sempre veste Ai Suma si ispira a una foto di famiglia, uno scatto in cui Giacomo Bologna sorride alla moglie Anna.
Per Ai Suma si scelse il sorriso.
Duplicato e sistemato a dar forma a una farfalla, quel sorriso esprime – oltre il dialetto, oltre le lingue – il senso puro dell’espressione “Ai Suma”.
Quasi un timbro, un’impronta color ceralacca: il sorriso in etichetta è il sigillo del vignaiolo che accompagna il suo vino.
Dal 1989, noi abbiamo detto “Ai Suma” altre 21 volte.
1989, 1990, 1995, 1996, 1997, 1998, 2000, 2001, 2003, 2004, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2015, 2016, 2017 e 2019.
Le annate mancanti, per scelta, non sono state prodotte.
Alcune rinunce possono rivelarsi appaganti.
Raffaella e Giuseppe Bologna
Pubblicato il 16 Settembre, 2022