Dante Palombi scrive di Braida e dei nostri vini su Vinodabere.
“Tornare, come ogni anno, in Piemonte, nei posti ove ho mosso i primi passi come chirurgo ortopedico e dove è nata mia figlia Micol è sempre un’emozione.
A quei tempi, fine anni ‘80, ho girovagato in lungo e largo su quelle terre meravigliose, Langhe, Monferrato, Roero, conoscendo molti produttori tuttora sconosciuti, talmente piccoli da non poter arrivare fuori della Regione.
Già allora, alcuni grandissimi nomi iniziavano ad imporsi sulla scena enologica con vini di estrema qualità.
Andai a visitare, a Rocchetta Tanaro, la cantina di Giacomo Bologna perché, in maniera geniale, quando il vino piemontese (quello de “Arrivano I rossi!”) era stato messo in ginocchio dallo scandalo del metanolo aveva comprato una pagina sulla Stampa solo per scrivere “W la Barbera”.
Tanto tempo è passato, ma rientrare nella immensa barricaia, oggi rimodernata e ampliata ove “ribollivano” (in senso carducciano) le sue Barbera è sempre un momento toccante.
Oggi la cantina rappresenta per tutti gli appassionati quasi un Santuario con un livello produttivo, seppure quantitativamente aumentato, di assoluta qualità”