“La storia dell’azienda ebbe inizio con un soprannome, “Braida”, che il bisnonno Giuseppe Bologna si guadagnò su piazze e sagrati giocando la domenica a pallone elastico, sport tradizionale della sua terra” inizia così il racconto su azienda, persone, storia, territorio e filosofia Braida secondo il Seminario Veronelli.
“Il figlio Giacomo ereditò dal padre il soprannome, le vigne e l’amore incondizionato per il vino. Dal 1961 Braida è l’immagine fedele della filosofia di Giacomo e della moglie Anna, del loro modo di intendere la vita, la terra, il vino ed i rapporti di amicizia. Tra le mille iniziative a favore del vino italiano cui Giacomo Bologna diede vita, per evidenti ragioni non possiamo non citarne una: nel lontano aprile del 1986 fu socio fondatore del Seminario Veronelli. Oggi sono i figli Raffaella e Giuseppe Bologna a guidare con entusiasmo un’azienda di eccezionale reputazione e notorietà”.
“Oggi Braida si identifica soprattutto con quattro persone: Giuseppe Bologna, impegnato fin dal 1990 nel consolidare e migliorare ulteriormente la produzione, oltre che nell’incrementare la proprietà dei vigneti; la moglie Cristina, in forza all’amministrazione; Raffaella Bologna, che segue il ramo commerciale dell’azienda, facendo tesoro di quanto appreso da mamma Anna; Norbert Reinisch, marito di Raffaella, austriaco innamorato del vino che conobbe Braida durante una visita alle cantine di Rocchetta Tanaro di cui ora è direttore commerciale per l’estero”.