Paolo Massobrio, su Il Golosario, cita Raffaella Bologna tra “Le 10 signore del vino italiano” in occasione della Festa della Donna “per la risata. Erede, insieme col fratello Giuseppe, della cantina Braida di Rocchetta Tanaro (At), ha infatti una risata squillante che esprime proprio la gioia del vino, come il papà. E come lui sta portando la Barbera nel mondo”.
“Si dice la Barbera, al femminile!” sostiene Raffaella Bologna. Questa non è l’affermazione di una femminista, ma esprime l’amore profondo per questo vitigno che nella lingua italiana può anche avere l’articolo femminile. Figlia del leggendario Giacomo Bologna che si è completamente dedicato a questo vino e lo ha fatto diventare un “grande”, Raffaella fin da piccola, ha incentrato la sua vita “sulla Barbera”.
“Questo vitigno inconfondibile ha un ruolo importantissimo nella mia vita. Se viene trattato correttamente, produce vini che possono essere descritti come una bella donna: sono allo stesso tempo eleganti e sensuali, hanno un bel corpo ricco, morbido e ben strutturato, un colore rosso rubino, spesso tendente al granato, e un aroma seducente. Caratteristiche che conferiscono a questi vini capacità persuasiva e forza” dichiara estasiata Raffaella Bologna.
Raffaella e suo fratello Beppe sono enologi diplomati. Mentre Raffaella e suo marito Norbert viaggiano in tutto il mondo e rappresentare all’estero i vini Braida, il fratello Giuseppe Bologna si occupa con passione della viticoltura e della cantina.
Raffaella dopo avere studiato enologia ad Alba, e dopo una serie di viaggi studio in Italia edall’estero, nel 1990, all’età di 21 anni, entrò a far parte attivamente dell’azienda familiare.
Persegue con entusiasmo l’obiettivo di fare rimanere il Barbera nella “Serie A” dei più grandi vini rossi al mondo.