Oggi su La Repubblica il cantautore astigiano Paolo Conte parla di Giacomo Bologna e della sua Barbera:
«Sono un vecchio appassionato del gusto e del profumo dei vini di una volta.
La Barbera era la migliore del mondo.
Ho sempre cercato il gusto dell’uva, che è quello che conta, poi succede di sentire a volte la pesca, la fragola, la viola, ma sono appunto sentori.Un maestro tra gli anni Sessanta e Ottanta è stato Giacomo Bologna, rocchettese doc, con la sua cantina Braida e la sua Barbera d’Asti.
Personaggio indimenticabile, bello e simpatico, ha valorizzato la Barbera, un vino che non ha mai avuto bisogno di rivoluzioni, perché deve restare sempre quella di una volta: massimo 12 gradi e mezzo e, ripeto, gusto d’uva. Uva barbera».
Una curiosità: Braida era il soprannome che Bologna si guadagnò giocando a pallone elastico, per la sua somiglianza con un campione di questo sport.
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Pubblicato il 6 Luglio, 2019