E’ stato tutto straordinario, fin dal primo incontro con Giacomo. Lui, prima di me, aveva iniziato a frequentare la Francia con i suoi grandi vini, aveva capito che Oltralpe si marciava a un’altra velocità.
Bologna e Veronelli sono stati certamente due dei personaggi più importanti per il vino italiano.
Quando andavamo a trovarlo nella cantina di Rocchetta Tanaro facevamo sempre delle degustazioni della sua Barbera finché non è diventata Bricco dell’Uccellone, finché da “vino sociale” non si è definitivamente trasformata in vino di alta qualità.
Come Giacomo ero curioso, andavo in giro a cercare il meglio.
Ricordo ancora la prima produzione, la festa… mi sento quasi un padrino del Bricco dell’Uccellone, un vino che ti resta dentro, che dalla semplicità ha conquistato l’eleganza per profumi e equilibri, la raffinatezza dell’invecchiamento, aprendo la strada a nuovi grandi vini italiani.
(Alfonso Iaccarino – Don Alfonso 1890, Sant’Agata sui due Golfi)