Ho conosciuto Giacomo a Verona al Vinitaly. Veniva allo stand di Alois Lageder, che mi ha presentato. Gli era piaciuto il fatto che io fossi importatore e amico di Alois, e il mio girovita. Così senza pensarci troppo mi ha portato al suo stand. Era arredato in color verde erba e con un grande tavolo, che era tutto occupato! Giacomo ha ben presto fatto posto per noi due ed eccomi subito seduto tra Giacomo e Maurizio Zanella. C’era molto da mangiare e ancor più da bere. Pensavo quindi che avrei terminato qui la mia giornata in fiera. Ma poi sono stato caricato dai due signori in taxi e sono andato al Bistrot del Sommelier: aveva una porta di ingresso molto stretta, pensata piuttosto per delle mannequin.
Maurizio ebbe un’idea: chi passava senza grosse difficoltà avrebbe pagato la prima bottiglia. Allora ognuno di noi ha stretto la pancia per quanto poteva. Gli altri accompagnatori piangevano dalle risate.
Un anno dopo c’era di nuovo lo stand verde erba al Vinitaly e anche la grande tavola, sempre tutta piena. E anche Maurizio…
Aveva noleggiato un elicottero e Giacomo mi aveva invitato alla sua cantina insieme a una signora emiliana, anche lei non magrissima. Ci siamo stretti, tutti e quattro. Ognuno ha fatto rispettosamente posto all’altro. La sorpresa è venuta dall‘elicotterista: non voleva volare con questo concentrato di peso!
Una breve discussione, poi ha dovuto farlo! Però in volo si è vendicato, e noi siamo arrivati un po’ pallidi.
All’azienda vinicola c’era una manifestazione con molta gente nella cantina, come alla messa della domenica.
Maurizio ha ordinato una zuppa di fagioli. Giacomo ha urlato al cameriere: “e una bottiglia d‘olio d’oliva, quello speciale”. Abbiamo allora ripulito in tre la terrina con la zuppa di fagioli e la bottiglia d’olio d‘oliva. A un certo punto ho avuto un blackout.
Visita alla cantina. Discussioni con Giacomo: lui parlava solo l’italiano, io in italiano non sapevo dire neanche una parola. Ciò malgrado ci siamo capiti bene. Parlava un italiano veloce accompagnandosi con una grande mimica e grandi gesti.
Così mi ha detto: “C’è così tanta Barbera che esce dalle orecchie.” Barbera l’ho capito e anche i due indici allontanati più volte dalle orecchie!
Visita alla cantina con Alois Lageder e un cliente. Andammo in un ristorante di cui non ricordo il nome. Fu un lungo percorso. Giacomo aveva molta fame, anch’io però. Aveva con sé un cestino di tartufi bianchi e l’auto sapeva di tartufo come alla Fiera del Tartufo di Alba. Al ristorante ha consegnato il cestino dando rapidi ordini.
Il ristorante aveva una sala a forma di L. Giacomo e io potevamo tenere d’occhio il corridoio con la porta della cucina. Avevano un cameriere omosessuale. Arrivò verso Giacomo con movenze effemminate. Giacomo gli mostò l’andatura maschile: spalle indietro, camminare diritti e fare grandi passi. Come conseguenza il cameriere, ogni volta che ancheggiava fuori dalla cucina, faceva un saltello, distendeva le spalle e marciava a passo d’oca.
Dal menu Giacomo scelse uova strapazzate per noi due, chiedendo al cameriere di grattarvi sopra del tartufo. Tutte le volte che il cameriere voleva smettere di grattare i tartufi, Giacomo diceva “Di più, molto di più!”
Alla timida domanda dell’uomo seguiva la risposta, finché nel piatto non si sono più viste le uova strapazzate!
C‘era una partita di lega di una squadra milanese contro il Bayern Monaco a Monaco. Ospiti e spettatori: Giacomo e Maurizio. I due mi hanno invitato a far loro da guida. Volevo mostrargli la città, ma Giacomo riteneva di avere troppa fame, che per la città ci sarebbe stato tempo, non poteva mica scappare!
Allora ho portato i due al mercato. C’era allora un piccolo banchetto con una vecchia contadina che vendeva funghi. Giacomo voleva fotografarli. Purtroppo la donnaera di cattivo umore e si è fatta incontro a Giacomo con un ombrello. Il mio caro amico si è ritirato in un lampo, per cui Maurizio e io siamo stati le sue vittime. Ne siamo usciti con le lacrime agli occhi dalle risate.
Poi per rinfrancarci siamo è andati alla cantina degli Agostiniani, volevamo mangiare alla bavarese: stinco di maiale. La cameriera ci chiese: “Mezzo stinco ciascuno?”
Maurizio rispose: “No, uno intero per ciascuno!”
“E per accompagnamento patate arrosto, gnocchi di pane o gnocchi di patate?”
Giacomo: “Tutto! E un litro di birra”
Gli avevo detto che qui si beve birra in boccali da un litro. Purtroppo al ristorante erano passati a boccali da 1/2 litro. Al che i due hanno ordinato 2 mezzi litri. Anche per me.
Poi ancora il formaggio.
Ho ancora incontrato Giacomo molte volte, è sempre stato molto contento di vedermi. È sempre stato cordiale e affabile. Un grande lottatore, per i suoi vini e quelli del territorio. Credo che tutti i viticoltori di Barbera gli debbano moltissimo! È stato lui a rendere quest’uva nobile, con il Bricco dell’Uccellone.
La sua foto è appesa nel mio ufficio, e a volte gli parlo, penso che mi possa sentire….
(Karl Steines – La Cave di Erding, Germania)
Pubblicato il 17 Aprile, 2020