Avevo vent’anni e mio padre mi regalò un corso di avvicinamento al vino in un ristorante di via Corte d’Appello a Torino, che ora non esiste più. E’ passato tanto tempo e non ricordo più il nome dell’insegnante, la proprietaria stessa del locale, una donna tanto asciutta e spigolosa esteticamente, quanto appassionata e comunicativa.
La dispensa che ci fornì per le lezioni aveva in copertina la celebre frase di Giacomo Bologna su come costruirsi una cantina e l’ultima lezione del corso prevedeva l’assaggio di diversi vini alla cieca, tutti portati da noi partecipanti.
Arrivammo alla terza bottiglia, assaggiammo assieme e lei si illuminò: “Giacomo!”. Noi la guardammo sospettosi, ma lei continuò: “Questo è il Bricco dell’Uccellone, uno dei più grandi vini mai esistiti!”.
E così ci raccontò la storia di Braida e più si addentrava nella vita di Giacomo, più io avevo l’impressione di riconoscere nel vino che stavo degustando i dettagli che venivano narrati. Alla fine della lezione ero innamorata, del vino e del personaggio. Fu come se tutto assieme mi si fosse rivelato un mondo infinito, di cui fino a quel momento non avevo che percepito qualche barlume.
Passarono gli anni, mi trasferii a Roma per lavorare nel cinema e collaborai con un direttore della fotografia di Quattordio, a pochi chilometri da Rocchetta Tanaro. Suo padre era stato amico di Giacomo e decidemmo di girare un documentario su di lui.
Fu così che potei riassaggiare il Bricco dell’Uccellone e con un tuffo al cuore recuperai le impressioni della prima volta: la consapevolezza che esiste qualcosa in grado di catturare tutti i sensi contemporaneamente per proiettarli in una dimensione diversa, onnicomprensiva, in cui non esiste altro che condivisione assoluta.
Avevo ripercepito il paradiso e, soprattutto, avevo capito che la mia vita non avrebbe più potuto allontanarsi dal mondo del vino, inteso come tramite fra l’uomo e la natura, come veicolo di amore e amicizia, come massima espressione della terra attraverso il talento di un produttore.
Il Bricco dell’Uccellone ha saputo cambiarmi la vita.
(Giulia Graglia – foodblogger e regista)
Pubblicato il 20 Marzo, 2019