UN RACCONTO DI
RAFFAELLA E GIUSEPPE BOLOGNA
Ci siamo
Ci siamo
Quel momento in cui avete centrato l’obiettivo, in cui ciò che avevate sognato è diventato realtà.
“Ci siamo”, ecco cosa significa in dialetto piemontese Ai Suma.
“Ai Suma!” diceva a tutti Giacomo Bologna quando capiva che un suo vino era arrivato al punto perfetto di maturazione.
La gioia, la soddisfazione, l’entusiasmo, la vita intera di una famiglia del vino.
Nell’autunno del 1989, sui bricchi di Rocchetta Tanaro si respirava la promessa di una grande vendemmia.
Contro il parere di tutti, contro la volontà dell’enologo che temeva l’eccessiva alcolicità del risultato, Giacomo Bologna aspettò la surmaturazione degli acini.
I grappoli più belli di un vigneto Braida restarono sui tralci fino alla metà di ottobre.
Bucce sottili dal colore viola intenso: Giacomo disse che se il mercato non avesse capito questo vino se lo sarebbe bevuto tutto lui.
Una delegazione di georgiani era attesa a Rocchetta Tanaro: Tiberi Dvalishvili, Simon Makaroblinshvili, Cucuri Coroglishvili, Givi Gvarashvili, George Zicitishvili. Mesi prima avevano accolto Giacomo durante il suo viaggio nella loro terra, culla della viticoltura.
Il 16 ottobre 1989, a metà mattinata, si svolse la vendemmia tardiva di uve Barbera.
La sera stessa Giacomo Bologna pigiò le uve insieme agli amici sovietici.
“Kaumar gioss”: i brindisi di quella sera a Rocchetta Tanaro parlavano georgiano.
“Ai Suma!” disse Giacomo Bologna quando assaggiò il vino che era stato sei mesi in carato di rovere francese.
Nasceva una nuova Barbera Braida.
Quel momento in cui avete centrato l’obiettivo, in cui ciò che avevate sognato è diventato realtà.
“Ci siamo”, ecco cosa significa in dialetto piemontese Ai Suma.
“Ai Suma!” diceva a tutti Giacomo Bologna quando capiva che un suo vino era arrivato al punto perfetto di maturazione.
La gioia, la soddisfazione, l’entusiasmo, la vita intera di una famiglia del vino.
Nell’autunno del 1989, sui bricchi di Rocchetta Tanaro si respirava la promessa di una grande vendemmia.
Contro il parere di tutti, contro la volontà dell’enologo che temeva l’eccessiva alcolicità del risultato, Giacomo Bologna aspettò la surmaturazione degli acini.
I grappoli più belli di un vigneto Braida restarono sui tralci fino alla metà di ottobre.
Bucce sottili dal colore viola intenso: Giacomo disse che se il mercato non avesse capito questo vino se lo sarebbe bevuto tutto lui.
Una delegazione di georgiani era attesa a Rocchetta Tanaro: Tiberi Dvalishvili, Simon Makaroblinshvili, Cucuri Coroglishvili, Givi Gvarashvili, George Zicitishvili. Mesi prima avevano accolto Giacomo durante il suo viaggio nella loro terra, culla della viticoltura.
Il 16 ottobre 1989, a metà mattinata, si svolse la vendemmia tardiva di uve Barbera.
La sera stessa Giacomo Bologna pigiò le uve insieme agli amici sovietici.
“Kaumar gioss”: i brindisi di quella sera a Rocchetta Tanaro parlavano georgiano.
“Ai Suma!” disse Giacomo Bologna quando assaggiò il vino che era stato sei mesi in carato di rovere francese.
Nasceva una nuova Barbera Braida.
Una nuova Barbera
Una nuova Barbera
Fu la prima Barbera d’Asti Doc di casa Braida.
L’etichetta che da sempre veste Ai Suma si ispira a una foto di famiglia, uno scatto in cui Giacomo Bologna sorride alla moglie Anna Martinengo.
Per Ai Suma si scelse il sorriso.
Duplicato e sistemato a dar forma a una farfalla, quel sorriso esprime – oltre il dialetto, oltre le lingue – il senso puro dell’espressione “Ai Suma”.
Quasi un timbro, un’impronta color ceralacca: il sorriso in etichetta è il sigillo del vignaiolo che accompagna il suo vino.
Fu la prima Barbera d’Asti Doc di casa Braida.
L’etichetta che da sempre veste Ai Suma si ispira a una foto di famiglia, uno scatto in cui Giacomo Bologna sorride alla moglie Anna Martinengo.
Per Ai Suma si scelse il sorriso.
Duplicato e sistemato a dar forma a una farfalla, quel sorriso esprime – oltre il dialetto, oltre le lingue – il senso puro dell’espressione “Ai Suma”.
Quasi un timbro, un’impronta color ceralacca: il sorriso in etichetta è il sigillo del vignaiolo che accompagna il suo vino.
Ai Suma!
Ai Suma!
Ai Suma è stato prodotto nelle vendemmie 1989, 1990, 1995, 1996, 1997, 1998, 2000, 2001, 2003, 2004, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2015, 2016, 2017, 2019, 2020, 2021.
Annate eccezionali: calde al punto giusto, asciutte.
In tutti gli altri anni abbiamo scelto di non produrre Ai Suma.
Alcune rinunce possono rivelarsi appaganti.
Ai Suma è stato prodotto nelle vendemmie 1989, 1990, 1995, 1996, 1997, 1998, 2000, 2001, 2003, 2004, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2015, 2016, 2017, 2019, 2020, 2021.
Annate eccezionali: calde al punto giusto, asciutte.
In tutti gli altri anni abbiamo scelto di non produrre Ai Suma.
Alcune rinunce possono rivelarsi appaganti.