Carica di simpatia, passione e voglia di vivere. Giacomo Bologna era questo e molto altro. Dalla sua cantina di Rocchetta Tanaro, con i suoi 60 ettari di viti, Giacomo è stato, a suo modo, un rivoluzionario. Ha fatto scoprire al mondo, con il suo Bricco dell’Uccellone, che la Barbera d’Asti poteva diventare un grande vino. Gli è stato vicino dall’inizio, negli anni Settanta, fino all’ultimo, il critico Luigi Veronelli. Più una fratellanza che un’amicizia, come viene ben descritto in un intero capitolo del libro Luigi Veronelli. La vita è troppo corta per bere vini cattivi, di Gian Arturo Rota e Nichi Stefi. Giulia Graglia, la regista di Senza trucco, ha firmato un documentario sulla vita di Giacomo Bologna: si intitola Il re del mosto e parla di una vita come la intendeva Giacomo, senza risparmiarsi. La filosofia di vita e la linea produttiva sono portate avanti, dopo la morte di Giacomo, dai figli Raffaella e Giuseppe.
(I migliori 100 vini d’Italia – Wine Spectator 2015 a cura di Luciano Ferraro)
Pubblicato il 28 Marzo, 2019